domenica 27 giugno 2010

Era una notte buia e tempestosa..

..che seguiva una settimana fredda e uggiosa..
La giusta conclusione di una tale settimana non poteva che essere un pasto caldo!

Abbandonata la dieta italiana ci siamo buttati su quella Svizzera. Fondue au Fromage.

Il locale ha lo stesso odore della suddetta Fondue.. sa di calzino bagnato e l'odore non si attenua nemmeno causa abitudine dopo ore che sei lì dentro. Responso CI PIACE!!!

Il menu Fondue comprende:

  • due individui affamati e infreddoliti curiosi di assaporare le delizie formaggiose della Svizzera francofona.


  • insalatina per pulire e preparare le vie digestive e sciacquare il palato dall'Aperitif (un Mont sur Rolle bianco fermo niente male)
  • fornellino da fondue caricato ad alcool con regolazione simile a quella dei fornellini nostrana ma con un "minimo" veramente minimo per evitare strinature formaggesche.
  • fettone di pane rigorosamente affettate sul posto dal cameriere per preservarne la fragranza.
  • bottiglia di vino bianco fermo a gradazione alcolica rispettabile (Epesses, consigliato dalla cameriera, buono ma avremmo preferito lo stesso dell'aperitivo)
  • macinapepe di dimensioni mastodontiche (la relativa dose di pepe macinato si è rivelata essere proporzionata alle dimensioni dello stesso)
  • forchettina da fondue: una sola, il concetto delle due forchette "unamelamangiomentral'altraribolle" non è applicabile alla fonduta di formaggio per ovvie ragioni di resistenza dell'organismo
  • ed infine lui, il principe della serata, il protagonista della storia: un tigiozzo di fondue au fromage ribollente composto da un mix di formaggi, vino bianco e liquore (per maggiori informazioni vedete il link).

Procedura di degustazione della Fondue au fromage:

1) spezzettare le fettone di pane in pezzetti di misura variabile a piacere, si consiglia di non esagerare con le dimensioni per evitare di spalmarsi una dose abbondante di formaggio sul volto.
2) infilzare un pezzetto di fane con la forchetta assicurandosi che sia ben saldo.

3) intingere il pezzo di pane nel tigiozzo rimescolando con cura e verificando che il formaggio avvolga completamente lo stesso in un abbraccio di colesterolo puro. Estrarre il pezzetto di "paneformaggiato" dopo alcuni secondi. Per i più coraggiosi si consiglia di prolungare il bagno di fondue affinchè il formaggio impregni il pane fino al cuore.
4) macinare un po di pepe sul piatto e utilizzare lo pseudo-residuo nucleare che si trova infilzato in punta della forchetta per tamponare con leggiadria sui grani e lasciarli aderire alla crosta calda ma rafferma.

5) assaporare in tutta la sua pienezza l'odore della mistura preparata e degustarla con ferma delicatezza lasciandosi cullare dal sapore forte e ciccioso. Voilà!


giovedì 17 giugno 2010

Filu 'e ferru

Ok, incominciamo a spiegare qualcuna delle frasi che ho scritto nel post Brainstorming. Ovviamente non da uno di quelli che mi avete chiesto se no sarebbe troppo facile. Incomincio dalla numero 11!

"i sardi che non bevono ne alcool ne caffè esistono"

Uno dei ragazzi che lavora nel laboratorio con me è sardo, sardo verace, uno di quelli che parla aspirato in maniera tale da fare fatica a capire. Beh questo sardo verace non beve ne alcolici ne caffè. La cosa è a dir poco bizzarra, soprattutto perchè proviene dalla terra del filu 'e ferru, famosissima grappa sarda nota per la sua gradazione alcolica. Il nome deriva dal modo in cui i sardi nascondevano le bottiglie piene del divin liquore. A causa del protezionismo non potevano tenere in casa alcolici, ma si erano ingegnati e nascondevano botti, botticelle, alambicchi e tutto il necessario sottoterra nelle vicinanze dalla casa. Erano in grado di riconoscere il luogo fatato perchè accanto piantavano un filo di ferro. Ingegnosi questi sardi. Comunque mi prendo l'impegno nei prossimi anni di far avvicinare Marco Il Sardo ai piaceri del bere!

Ogni riferimento a Marco è puramente casuale, quindi se legge non si senta minimamente tirato in causa...

Mondiali che uniscono?



Che fosse un paese con tanti mix culturali lo avevamo capito.. ma questi mondiali hanno chiarito maggiormente l'idea che avevamo.

Nonostante le difficoltà che ognuno deve superare per potersi sentire facenti parte una volta per tutte della Svizzeritudine, non c'è occasione migliore di un mondiale per sfoderare la propria provenienza.

Ad ogni partita trombe, vuvuzela, fischi, urla, clacson..

Ad ogni finestra una o più bandiere.. ognuno espone quella che si sente..

La mia invidia va attualmente a chi ha esposto almeno 2 bandiere.. una è quella italiana, l'altra è quella svizzera.

Probabilmente sono 2 studenti di orgini diverse, o una coppia composta da un/una italiano/a e uno/a svizzero/a..

a me piace pensare che siano entrambi italiani di origine..e (ormai) cittadini svizzeri.

sabato 12 giugno 2010

MODENA - LOSANNA in 11 ore..


Alcuni dicono.. che il tragitto più breve tra due punti.. sia una linea retta.. DILETTANTI!!! Complice la chiusura del passo del Sempione ... (ovviamente quando passiamo noi.. il passo lo chiudono..) siamo riuscite a percorrere Modena - Losanna passando per Kandersteg, Spiez, Bern.. e poi giù verso il lago di Ginevra.. tutto questo in sole 11 ore!

Questo viaggio ci ha poste di fronte a nuovi interrogativi come per es:
"perché gli uomini si sentono in diritto di dare consigli ( sbagliati...) e non richiesti .. quando vedono 3 fanciulle sole in macchina?"

(il Picci si allontana in punta di piedi....)

In quasi 2 ore di sosta abbiamo potuto raccogliere consigli ( ripeto.. non richiesti) da parte di ogni tipo di essere maschile: il turista "cortese", il finanziere, il bigliettaio..
Il personaggio più interessante è sicuramente stato quest ultimo.. parlava SOLO TEDESCO nonostante fossimo ancora in Italia.. se proprio dobbiamo fare le pignole eravamo molto vicini al confine.. era il confine con la Svizzera Francese..

Le indicazioni di costoro ci hanno portato a salire su un treno - ebbene siamo salite con la macchina sui vagoni di un treno - pagare SOLO 70 € per arrivare completamente fuori rotta.

Come se questo non bastasse alle 9 di sera ci siamo dovute fermare a ogni Area di servizio ( nrd.. eravamo scese nel cantone tedescofono) per cercare di acquistare la vignetta per poter circolare in autostrada.. senza di questa la nostra odissea (secondo Tommy il nostro Tom Tom) sarebbe durata SOLO altre 3 h e 1/2...

Insomma..
L'unica consolazione.. è che abbiamo portato in salvo.. 3 teglie di lasagne, una scorta di lambrusco, biscotti e 6 vasi di ragu.

pappappero al passo del sempione.



giovedì 10 giugno 2010

Brainstorming


1) gli svizzeri francesi rompono le palle.
2) gli svizzeri francesi quando non rompono le palle sono quasi simpatici.
3) non c'è via di mezzo tra il punto 1 e il punto 2.
4) la burocrazia svizzera funziona ma è tremendamente lenta.
5) in Iran l'università la fa chi vuole scappare dall'Iran.
6) crackare 3 xbox con linux è possibile.
7) i vicini di casa ti controllano sempre, e se sgarri chiamano la polizia.
8) anche in svizzera si pagano le bustarelle, solo che le rendono legali.
9) in lussemburgo fanno della buona birra.
10) se vai con la barca a remi fai meno fatica con 2 remi invece che con uno solo.
11) i sardi che non bevono ne alcool ne caffè esistono.
12) i greci stanno conquistando i vertici dell'EPFL.
13) non è vero che il dialetto è simile al francese... almeno non quello modenese.
14) la probabilità di diventare ricercatore all'epfl è la stessa che ha berlusconi di essere processato.
15) Berlusconi fa molto ridere gli svizzeri.
16) Berlusconi fa molto ridere gli iraniani.
17) Berlusconi fa molto vergognare gli italiani.
18) La solitudine è una brutta bestia.
19) Le finali NBA viste sul maxischermo del laboratorio all'1 di notte sono notevoli.
20) In svizzera qualunque cosa si fa tramite la posta.
21) Nel nostro quartiere ci sono le ronde.
22) Abaqus è meglio di Ansys solo perchè non lo so ancora usare.
23) L'ikea probabilmente fa un 60% del fatturato solo in svizzera.
24) Essere extracomunitari per un po farebbe riflettere un sacco di gente.
25) Non andremo mai su marte, a meno che non si faccia moltissima cyclette durante il viaggio.
26) Gli italiani all'estero sono quasi più accoglienti degli italiani in Italia.


Vista l'ora ho provato a formulare un discorso con filo logico ma non ci sono riuscito. Quindi ho pensato di elencare a ruota libera alcuni pensieri. Pian piano cercherò di spiegare meglio! Se avete preferenze...

sabato 5 giugno 2010

La Tamavvà .... sob sob


Proprio così... la lenta (ma neanche tanto) e inesorabile progressione verso la tamarritudinezza continua... vedremo dove ci porterà!

special thanks al proprietario di questo Hammer-musine.